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Come suddividere una casa senza pareti?

Diverse modalità per suddividere lo spazio domestico

logo cmq.pngSin dall’antichità la casa è stata concepita come un susseguirsi di stanze, separate tra loro da muri interni e caratterizzate da funzioni ed utilizzi ben distinti. L’ambiente domestico ha però seguito diverse evoluzioni che l’hanno portato a cambiare la sua distribuzione, adattandosi a quelli che sono gli usi contemporanei.

Gli appartamenti di oggi tendono infatti a presentare sempre più ampli “open-space”, che aggregano in unico spazio differenti funzioni abitative, che storicamente erano ospitate all’interno delle stanze. Spazi sempre più comunicanti tra loro, quindi, e la tendenza ad utilizzare meno pareti per suddividere la casa in stanze.

Tuttavia esistono situazioni dove gli spazi troppo ampli rischiano di diventare generici e poco ospitali. Diventa quindi necessario in questi casi ricreare un ordine spaziale, suddividendo l’open-space in diversi ambiti più intimi che ospitano le funzioni abitative. Esistono diverse modalità per suddividere una casa in ambiti, come ad esempio l’utilizzo del controsoffitto, l’installazione di grandi porte scorrevoli e il montaggio di mobili free-standing. Tra queste modalità oggi affronteremo la suddivisione dello spazio abitativo tramite il pavimento ed, in particolare, tramite le diverse quote dei livelli di calpestio.

I livelli come elementi di suddivisione dello spazio

Innanzitutto per poter strutturare il progetto di un’abitazione su diversi livelli è importante che ci sia un’altezza interna generosa, che permetta di mantenere l’altezza minima richiesta dalle normative.

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Dioniso, CMQ Architettura

In questo appartamento realizzato a Milano abbiamo cercato di reinterpretare le esigenze della cliente, che seguendo il suo immaginario, aveva espresso il desiderio di vivere in una casa spaziosa e dinamica. Abbiamo pertanto deciso di suddividere l’appartamento in ambiti tramite dei livelli con diversi gradi di intimità e funzioni che rispecchiassero la sua personalità.

In particolare il livello inferiore, rimasto quello originale, ospita il soggiorno; quello intermedio ospita la zona pranzo; l’ultimo, infine, ospita la zona cucina. Ogni livello oltre ad ospitare una funzione abitativa, è pensato per regalare punti di vista sempre diversi sull’appartamento, rendendolo dinamico e mettendo in dialogo gli ambiti tra loro.

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I livelli, inoltre, pur suddividendo lo spazio in ambienti con differenti gradi di intimità, permettono di mantenere una percezione continua dello spazio, mettendone in luce la sua profondità.
La suddivisione spaziale che abbiamo sperimentato ci ha permesso pertanto di dare continuità allo spazio della zona giorno, al contempo caratterizzando ed identificando i diversi ambienti che lo compongono, e mettendoli in dialogo percettivo tra di loro.

 

Adolf Loos e la teoria del “Raumplan”

Tra i tanti architetti che hanno affrontato il tema della progettazione per livelli ricordiamo Adolf Loos, architetto austriaco e grande maestro del Movimento Moderno. All’inizio del secolo scorso, Loos teorizzò il concetto di “Raumplan”, un principio spaziale che proponeva di distribuire lo spazio della casa non tramite l’utilizzo di pareti interne, ma suddividendo gli ambienti domestici tramite dei piani di calpestio posizionati a diverse altezze, rivoluzionando la tradizionale concezione di casa come susseguirsi di stanze. In tal modo, sosteneva l’architetto Austriaco, uno spazio domestico più dinamico avrebbe espresso al meglio la complessità di azioni e di interrelazioni del vivere contemporaneo: stare, mangiare, sostare, conversare, riposare dormire. 1,2

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Adolf Loos, Villa Winternitz

1. “Raumplan”, Teknoring (2011)
2. “Lo spazio senza compromessi. Gli interni di Vico Magistretti”; Domus 354 (2021)

CMQ - Architettura

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Author Name
Bernini,
10/03/2023