2050 Net Zero e Interruzione del surriscaldamento Globale
Il grande tema della Transizione Ecologica viene per la prima volta formalizzato negli Accordi di Parigi del 2015 che definisce di raggiungere l’obbiettivo Net Zero entro il 2050.
Il Net Zero è il punto di equilibrio tra CO2 tossica e inquinante prodotta nell'atmosfera e la capacità
del pianeta di riassorbirla. Quindi si tratta di una misura che mira all'equilibro ecologico permettendo di mantenere
l’innalzamento delle temperature del pianeta sotto la soglia di 2° gradi celsius, con l’ambizione
di fermare il surriscaldamento globale a 1.5° gradi celsius.
Di primo avviso l’innalzamento di un grado della temperatura terrestre può sembrare trascurabile.
Tuttavia, negli ultimi duemila anni le temperature terrestri sono rimaste stabili e i grandi cambiamenti climatici che stiamo vivendo, dallo scioglimento dei ghiacciai alla siccità, sono causa di questo repentino aumento
delle temperature di solo 1° grado celsius che è iniziato alla fine del 1800 con lo scoppio della rivoluzione industriale
e che non si è più interrotto.
Le previsioni per il duemila100
Le previsioni scientifiche riguardo alla mancata azione da parte del mondo nei confronti del surriscaldamento globale mostrano come già nel 2050 arriveremo a superare i 3° celsius per arrivare a 8° gradi in più nel 2100.
Panorama Europeo e Agenda 2030
L’Accordo di Parigi stabilisce la prima intesa universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici. Viene sottoscritto dai 193 governi dei Paesi Membri delle Nazioni Unite, che hanno fissato i 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile “Sustainable Development Goals, SDGs” Attorno al tema del Net Zero. Tali Obiettivi (chiamati “Goals”) sono contenuti nella cosiddetta Agenda 2030, un insieme di direttive che prendono in considerazione le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile:
- La dimensione Economica
- La dimensione Sociale
- La dimensione Ecologica
Il concetto di Sostenibilità che sta alla base di questi obiettivi si lega alla definizione più comunemente riconosciuta presentata nel 1987 all’ONU nel rapporto “Our Common Future” (il Nostro Futuro Comune). Nel documento lo sviluppo sostenibile si definisce come un sistema che assicura la soddisfazione dei bisogni della generazione attuale senza compromettere il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future.
Diventa chiaro come il concetto di Sostenibilità, che spesso viene solo riferito alla transizione ecologica, tenga in considerazione anche fattori sociali ed economici, come si può notare dai titoli dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.
1. Sconfiggere la Povertà2. Sconfiggere la Fame
3. Salute e Benessere
4. Istruzione di Qualità
5. Parità di Genere
6. Acqua pulita e servizi igienico-sanitari
7. Energia pulita e accessibile
8. Lavoro dignitoso e crescita economica
9. Imprese, innovazione e infrastrutture
10. Ridurre le disuguaglianze
11. Città e comunità sostenibili
12. Consumo e produzione responsabili
13. Lotta contro il cambiamento climatico
14. Vita sott’acqua
15. Vita sulla Terra
16. Pace, giustizia e istituzioni solide
17. Partnership per gli obiettivi
Teniamo a mente che nel parlare di sostenibilità è necessario ampliare il quadro d’interesse per poter efficacemente soddisfare gli obiettivi economici e sociali.
Nel nostro presente la riduzione dell’inquinamento è sicuramente il problema con il quale ci troviamo più a contatto nel quotidiano. Soprattutto nelle grandi città gli effetti negativi della qualità dell’aria che respiriamo sono sempre più tangibili e possiamo constatare da notiziari e report comunali come la nostra società stia sabotando il benessere e il confort del pianeta e dei suoi abitanti.
Le implicazioni considerate in prospettiva del 2050 sono ben più ampie delle misure che ci vengono proposte oggi, ma vediamo quali sono i primi passi per raggiungere i 17 Goals degli Accordi di Parigi.
Il green deal europeo
Le misure attive per gli Obiettivi di sostenibilità vengono esplicitate in un documento successivo redatto a seguito del COP26 a Glasgow: il GREEN DEAL EUROPEO.
L’accordo per il GREEN DEAL EUROPEO viene discusso per la prima volta dal Consiglio Europeo nel giugno del 2019, dove viene presentata l’Agenda strategica per un'Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero, che lavori sui temi dell’edilizia, della biodiversità, dell’energia, del cibo e dei trasporti. In particolare il macroobiettivo fissato è la riduzione di almeno il 55% in meno di emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Tra le varie tematiche affrontate nel Green Deal il tema della decarbonizzazione, quindi della riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, è stato discusso molto negli scorsi mesi, così come le tematiche del consumo energetico. Il 10 marzo di quest’anno il Consiglio ed il Parlamento sono giunti ad un accordo sulla direttiva sull’efficienza energetica raggiungendo una tappa fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici. In questo accordo si è fissato che gli Stati membri dovranno ridurre il consumo di energia finale almeno dell’11,7% nel 2030. Il tutto verrà monitorato con un risparmio annuale del 1.49% sul consumo di energia finale.
Approfondimenti
AGENDA 2030
https://www.agenziacoesione.gov.it/comunicazione/agenda-2030-per-lo-sviluppo-sostenibile/
GREEN DEAL EUROPEO https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52019DC0640&from=IT
DIRETTIVA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-10697-2022-INIT/it/pdf