Come ogni anno a dicembre la legge di bilancio revisiona i vari incentivi fiscali. Con il 2023 il bonus mobili continua ad essere in vigore e mantiene le stesse modalità, ma con una piccola revisione dell’importo massimo su cui beneficiare della detrazione fiscale.
Questa agevolazione finanziaria che ha riscosso notevole successo, perché permette di acquistare mobili per arredare il proprio appartamento e vedere restituito il 50% di quanto speso in sede di dichiarazione dei redditi, passa da un massimo di 10.000,00 € a un massimo di 8.000,00 €.
Davide, architetto milanese dello studio CMQ architettura, ci spiega nel dettaglio in che cosa consiste il Bonus Mobili e come richiederlo.
Bonus mobili: cos’è
Il bonus mobili permette di acquistare mobili per la propria casa e detrarre il 50% della spesa dall’Irpef durante la dichiarazione dei redditi.
I mobili acquistabili sono: armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, letti, materassi, apparecchi di illuminazione e tutto ciò che possa servirci per arredare la nostra abitazione.
Sono però esclusi i complementi di arredo come le tende ed i soprammobili.
È fondamentale che i mobili acquistati siano nuovi e per questo sono comprese anche le spese di trasporto e montaggio.
Altro requisito fondamentale è che gli arredi acquistati siano destinati ad una casa oggetto di recente ristrutturazione.
Come funziona
Per poter accedere a questa importante detrazione occorre rispettare alcune indicazioni:
Il bonus mobili è destinato a quelle persone che investono in una ristrutturazione del proprio immobile per adattarlo alle proprie esigenze, migliorando così la qualità del patrimonio edilizio.
Si potrà richiedere anche se si sceglie di investire nel risparmio energetico della propria abitazione o se si sceglie di diminuire il rischio sismico del proprio fabbricato.
Entrando nello specifico, la guida dell’agenzia delle entrate, indica quali interventi permettono l’accesso al bonus mobili.
Sono tutti quegli interventi di ristrutturazione in un appartamento, mansarda, villetta o villa che rientrano nella sfera della manutenzione straordinaria. Per manutenzione straordinaria si intendono tutti quegli interventi che necessitano di una comunicazione in comune come una CILA, una SCIA o una DIA.
Se avete un tecnico che per la vostra ristrutturazione ha predisposto una pratica edilizia allora siete nelle condizioni di richiedere il bonus.
Se invece avete in mente di sistemare alcune cose del vostro appartamento, che possono essere effettuate senza comunicazione al proprio comune, in gergo sono opere di edilizia libera, lascio qui un elenco di lavori che permettono l’accesso al bonus mobili:
- L’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
- L’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore.
- La sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.
- La sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso.
È importante sottolineare gli interventi che comunemente definiamo di ristrutturazione, come una nuova tinteggiatura dell’appartamento o la posa di un nuovo pavimento, così come la sostituzione delle sole porte interne, sono tutti interventi che rientrano nella manutenzione ordinaria. Tali interventi, se effettuati senza altre modifiche all’appartamento, non danno diritto al bonus.
Potete decidere di arredare, non solo la vostra abitazione, ma anche le parti comuni di un condominio, dove valgono sempre i prerequisiti esposti, ma a differenza delle singole abitazioni anche le opere di tipo ordinario effettuate nelle parti comuni sono considerati validi interventi per richiedere il bonus.
Per ricapitolare, il bonus mobili si può richiedere:
- Nelle abitazioni private a seguito di lavori di manutenzione straordinaria regolarmente denunciati, mediante pratica edilizia richiesta presso il Comune con CILA SCIA o DIA oppure con autocertificazione se rientranti nei casi sopra indicati di edilizia libera, ma non nel caso di manutenzione ordinaria.
- Nei condomini per arredare spazi comuni anche a seguito di un lavoro di sola manutenzione ordinaria.
Quanto posso detrarre con il bonus mobili
La detrazione Irpef 50% viene calcolata su un importo massimo di spesa pari a 8.000,00 € IVA inclusa.
L’acquisto può essere effettuato anche in diversi negozi o siti internet fino al raggiungimento della cifra di 8.000,00 €.
Ad esempio, spendendo 5.000,00 € per l’arredo della propria casa si avrà diritto al 50% della spesa. Spendendo 5.000,00 € ritornano, quindi, nelle nostre tasche 2.500,00 €.
La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Quindi i 2.500,00 € li vedremo addebitati in una quota da 250,00 € ogni anno per i 10 anni successivi alla dichiarazione dei redditi.
Modalità di pagamento
Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito, come nel caso dell’acquisto da un sito internet.
Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.
Documenti da conservare
Per richiedere il bonus mobili è necessario conservare i seguenti documenti:
- Ricevuta del bonifico
- Ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito)
- Documentazione di addebito sul conto corrente
- Fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti
Come la ricevuta di acquisto dell’ordine di un sito internet e la copia di pagamento sul nostro estratto conto.
Come richiedere il bonus
Richiedere il bonus è molto semplice, perché la detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi con modello 730 o modello Redditi persone fisiche.
Mobili che danno diritto alla detrazione 50%: elenco completo
I mobili acquistabili sono:
- Armadi
- Cassettiere e settimini
- Credenze e madie
- Librerie, scaffali e mensole
- Scrivanie
- Tavoli e tavolini
- Sedie e sgabelli
- Divani
- Poltrone e pouf
- Comodini
- Letti
- Materassi
- Apparecchi di illuminazione come applique, piantane e lampade da tavolo
Sono però esclusi i complementi di arredo come le tende ed i soprammobili.
La guida dell'Agenzia delle Entrate
Qui potrete trovare un approfondimento sul sito dell’Agenzia delle Entrate
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/bonus-mobili/infogen-bonus-mobili-cittadini
Qui invece potrete scaricare la guida del bonus mobili
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/bonus-mobili-ed-elettrodomestici
CMQ - Architettura